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La riforma fiscale destinata a imprese e professionisti è pronta per il passaggio in Parlamento. Dopo oltre cinque mesi dalla sua approvazione preliminare in Consiglio dei Ministri, il decreto Irpef-Ires ha ottenuto il via libera della Ragioneria generale dello Stato e si avvia verso l'esame delle commissioni Finanze di Camera e Senato.
Il decreto si concentra su quattro ambiti principali: agricoltura, redditi da lavoro dipendente, autonomo e d'impresa. L’obiettivo del decreto è semplificare la normativa fiscale, allineando le regole del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir) ai cambiamenti economici in atto. Un esempio significativo è l'inserimento delle colture idroponiche e vertical farm nelle attività agricole essenziali, un passo avanti verso la riduzione del consumo idrico e la protezione delle coltivazioni dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici.
L'attenzione maggiore si concentra sulle nuove regole per professionisti e imprese. Per i professionisti, due sono le principali novità. La prima riguarda l'introduzione del principio di onnicomprensività, che avvicina il trattamento fiscale dei professionisti a quello delle imprese. In sostanza, il reddito sarà determinato come differenza tra tutte le somme percepite e le spese sostenute nel periodo d'imposta, escludendo specifiche voci come i contributi previdenziali e assistenziali, le spese rimborsate per incarichi professionali e i costi condivisi per l'uso di immobili o servizi connessi all'attività. La seconda novità riguarda la neutralità fiscale per le aggregazioni professionali, che potrebbe incentivare la crescita dimensionale degli studi, superando il modello individuale favorito dal regime forfettario.
Per quanto concerne il reddito d'impresa, il decreto mira a semplificare la gestione fiscale post-operazioni straordinarie. Tra le novità, la riforma prevede regole per lo scorporo patrimoniale e introduce la possibilità di applicare un’imposta sostitutiva su maggiori valori iscritti in bilancio, legati a conferimenti di azienda. Al contempo, viene razionalizzato il sistema dei riallineamenti, con l'introduzione di un unico regime di affrancamento dei maggiori valori emergenti dalle operazioni di riorganizzazione fiscale. Le nuove imposte sostitutive avranno aliquote del 18% per l'Ires e del 3% per l'Irap, avvicinandosi ai livelli di prelievo standard.
Anche per i lavoratori dipendenti sono previsti alcuni aggiustamenti, validi dal 1° gennaio 2025. I contributi e i premi versati dal datore di lavoro per prestazioni legate a gravi patologie o all’impossibilità di svolgere le normali attività quotidiane non saranno più considerati reddito, estendendo così la norma anche ai familiari a carico. Inoltre, le indennità per trasferte all'interno del comune di lavoro contribuiranno a formare il reddito, fatta eccezione per i rimborsi di spese di viaggio e trasporto debitamente documentati, risolvendo così le incertezze interpretative della normativa precedente.
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