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di Gaetano De Vito* (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 09 mag - Gli incentivi agli investimenti nelle piccole e medie imprese italiane hanno fatto grandi progressi ma non hanno ottenuto risultati estesi. E questo anche a discapito del sistema bancario che si e' accollato tutti i rischi di una ripartenza difficile dell'economia. I super ammortamenti al 140% (che scadono però con il 2016) e la detassazione della sottoscrizione di aumenti di capitali sottoscritti verso le start up innovative sono stanno andando nella direzione giusta perché da una parte detassano gli investimenti in beni strumentali delle aziende e dall'altra quelli in denaro del pubblico (ancorché limitato alle sole start up) disintermediando il sistema bancario. Inoltre anche il credito d'imposta alla ricerca e sviluppo non disgiunto dalla detassazione da Patent Box stanno facendo la loro parte. Il tutto però sta funzionando in modo discontinuo e disomogeneo tenuto conto sia dei limiti temporali e quantitativi sia della complessità e delle variabili in gioco, che non molte aziende riescono a gestire. Una ripartenza omogenea dovrebbe essere invece basata su tre pilastri: i) detassare in modo omogeneo gli investimenti in ricerca e in beni strumentali; ii) detassare la sottoscrizione di capitali privati sia di rischio che di debito, iii) usufruire del sistema bancario in qualità di intermediatore garante. Il pilastro i), già allo studio del governo potrebbe essere rappresentato dalla detassazione del 50% degli investimenti (oppure da un super ammortamento fino al 200), il secondo caposaldo attraverso l'abbattimento della ritenuta dal 26% al 12,50 % su interessi attivi ritraibili da sottoscrizione di bond anche non quotati nonché su dividendi dei soci investitori non qualificati (con l'opportunità di ridurre anche l'imponibile dei soci investitori qualificati dal 49,72% al 25%). Il terzo pilastro infine dovrebbe essere basato su una virtuosa intermediazione del sistema bancario tra imprese e mercato dei capitali retail attraverso collocamento di bond e sottoscrizione di azioni e quote di Srl verso 'investitori qualificati' abilitati a sottoscrivere titoli rischiosi. Non e' superfluo ricordare che oggi solo le banche e ogni banca ha la possibilità di abilitare i cosiddetti investitori qualificati secondo la definizione della normativa Consob.
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