Il meccanismo previsto in una risposta non pubblicata delle Entrate. Il requisito è la gestione autonoma e separata dei vari segmenti.
In una recente risposta non pubblicata, l’Amministrazione finanziaria si è occupata per la prima volta dell’applicazione dell’articolo 73, comma 2, ultimo periodo del Tuir a un trust trasparente con patrimonio suddiviso in “sotto-fondi”, confermando che se ciascun beneficiario individuato ha diritto di ricevere solo la totalità dei frutti derivanti dai beni segregati nel “sotto-fondo” a lui riconducibile il reddito che gli viene imputato per trasparenza è solo quello prodotto dal “sotto-fondo” di pertinenza.
L’istante, nella sua qualità di beneficiario residente di un trust trasparente fiscalmente residente all’estero, aveva il solo diritto di pretendere dai trust e la distribuzione dei redditi prodotti dai beni segregati nel “sotto-fondo” a lui riconducibile, senza che egli potesse vantare alcun diritto rispetto al “sotto-fondo” afferente all’altro beneficiario, in nessuna fase della vita del trust.
Fintanto che i “sotto-fondi” hanno presentato la medesima composizione (segnatamente, la stessa quantità e lo stesso tipo di azioni in una società di diritto estero), la caratteristica suddivisione del patrimonio del trust non ha generato alcuna incertezza con riferimento al trattamento fiscale dei redditi conseguiti dal trust in capo all’istante.
Articolo di Marco Piazza, membro dell'Advisory Board di Assoholding, su Il Sole 24 Ore del 3 dicembre 2022