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Ravvedimento Speciale anche su redditi esteri: finestra di opportunità entro il 28 febbraio

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Con la scadenza fissata al 28 febbraio, si apre la finestra per correggere le dichiarazioni relative ai redditi esteri grazie al ravvedimento speciale.

L'estensione del ravvedimento speciale, includendo le violazioni relative ai redditi esteri dichiarati in modo impreciso o omessi, così come le imposte sugli immobili e sulle attività finanziarie detenute all'estero, offre una possibilità di correzione. Tuttavia, va notato che non copre le sanzioni per la mancata compilazione del Quadro RW.

L'emendamento al decreto Milleproroghe richiama specificamente le disposizioni della legge 197/2022, interpretate dal Dl 34/2023. Se inizialmente sembra positiva la possibilità di correggere le dichiarazioni relative al 2022, va notato che il periodo per usufruirne è estremamente limitato, con soli 32 giorni fino al 28 febbraio, rendendo più conveniente la presentazione di una dichiarazione correttiva entro i 90 giorni successivi alla scadenza ordinaria.

Correggere la dichiarazione entro il 28 febbraio comporta sanzioni inferiori, ma oltre questa data, fino al 31 marzo, il ravvedimento speciale diventa più oneroso. Questo perché le sanzioni per l'infedele dichiarazione saranno maggiori, insieme a quelle relative al Quadro RW, che restano elevate nonostante le riduzioni.

Le sanzioni per i redditi esteri omessi possono arrivare al 120%, aumentando al 180% se i redditi sono provenienti da paesi in lista nera. Tuttavia, con il ravvedimento speciale, tali sanzioni vengono ridotte rispettivamente al 6,67% e al 10%. Le sanzioni per l'Ivie e l'Ivafe sono pari al 90% dell'imposta evasa, ma con il ravvedimento speciale si riducono al 5%. Per il Quadro RW, le sanzioni vanno dal 3% al 6%, ma con il ravvedimento speciale si applica una riduzione solo al 12,5%.

In sostanza, nonostante il ravvedimento speciale sia vantaggioso per i redditi esteri, le sanzioni sul Quadro RW restano un problema, soprattutto considerando le complessità nel calcolo delle giacenze. Si auspica quindi che la revisione delle sanzioni, prevista dalla legge 111 del 2023, possa portare a un sistema più equo e proporzionato.

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