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Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato in sede preliminare lo schema di decreto per il recepimento della direttiva (Ue) 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), riguardante gli obblighi di rendicontazione societaria di sostenibilità. Questo decreto introduce la figura del "revisore di sostenibilità" e mantiene le responsabilità penali esistenti.
Gli Stati Membri dell'Unione Europea sono tenuti a recepire la CSRD entro il 6 luglio 2024. L'approvazione preliminare del decreto segue un periodo di consultazione pubblica che ha sollevato preoccupazioni riguardo al sistema sanzionatorio e all'asseverazione riservata esclusivamente ai revisori legali.
Secondo la relazione illustrativa che accompagna il decreto, l'articolo 9 istituisce la figura del "revisore della sostenibilità". Questo ruolo è riservato ai revisori legali iscritti nel Registro e abilitati allo svolgimento dell’attività di Assurance sulla rendicontazione di sostenibilità. Sono stabiliti requisiti professionali specifici e un regime transitorio semplificato fino al 1° gennaio 2026 per i revisori già iscritti nel registro. Il decreto disciplina anche le modalità di conferimento dell'incarico di Assurance e i principi di etica e indipendenza applicabili, integrando le disposizioni dei decreti legislativi esistenti e definendo i poteri di vigilanza e sanzionatori del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della CONSOB.
L'articolo 10 del decreto chiarisce le responsabilità e le sanzioni per la rendicontazione di sostenibilità. Gli amministratori sono responsabili di garantire la conformità della rendicontazione alle disposizioni del decreto, mentre l'organo di controllo deve vigilare sull'osservanza delle stesse e riferire all'assemblea nella relazione annuale.
Nei primi due anni dall'entrata in vigore del decreto, le sanzioni amministrative massime non potranno superare i 150.000 euro per alcune violazioni e i 2.500.000 euro per altre. È previsto che le sanzioni amministrative non escludano la possibilità di reati, in conformità con quanto stabilito dall'articolo 193 del TUF.
Inoltre, per violazioni minori, si applicheranno sanzioni meno severe, come una dichiarazione pubblica della violazione o un ordine di correggerla. La CONSOB terrà conto delle procedure adottate dall'organo amministrativo per la redazione della rendicontazione di sostenibilità e della provenienza delle informazioni da soggetti terzi nel determinare il tipo e l'ammontare delle sanzioni amministrative.
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