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Imposta di registro: le novità del Dlgs n. 139/2024 nella riforma fiscale

Con il Decreto legislativo n. 139/2024, attuativo della riforma fiscale prevista dalla legge delega n. 111/2023, il legislatore ha introdotto rilevanti modifiche alla disciplina dell'imposta di registro. Le novità mirano a razionalizzare la tassazione degli atti soggetti a registrazione, intervenendo su aspetti chiave come l'autoliquidazione, la classificazione dell'imposta e la disciplina di specifiche operazioni, tra cui le cessioni d'azienda e la determinazione della base imponibile per le divisioni ereditarie.

Autoliquidazione dell'imposta di registro

Una delle principali innovazioni riguarda la generalizzazione del principio di autoliquidazione dell’imposta di registro, già vigente per i contratti di locazione e per gli atti registrati telematicamente. L’articolo 41 del DPR n. 131/1986 (Tur) è stato modificato in modo da estendere questa modalità di pagamento a tutti gli atti soggetti a registrazione, fatta eccezione per quelli giudiziari e per gli atti registrati a debito (articolo 59 Tur).

A garanzia del corretto assolvimento dell’imposta, è stato introdotto il comma 2-bis all’articolo 41, che disciplina il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate: in caso di versamento insufficiente, l’Ufficio notificherà un avviso di liquidazione per recuperare la maggiore imposta, gli interessi di mora e le sanzioni amministrative (articolo 13 del Dlgs n. 471/1997). Se il contribuente provvede al pagamento entro 60 giorni, la sanzione viene ridotta a un terzo.

L’autoliquidazione è stata estesa anche alle somme dovute nei casi di avveramento della condizione sospensiva (articolo 19 Tur).

Classificazione dell’imposta: principale, suppletiva e complementare

L’articolo 42 del Tur distingue l’imposta di registro in tre categorie:

  • Imposta principale, che si applica al momento della registrazione o in caso di correzione di errori ed omissioni nell’autoliquidazione.
  • Imposta suppletiva, che interviene per rettificare errori materiali nella liquidazione originaria.
  • Imposta complementare, dovuta quando si accerti un maggior valore dell’atto registrato.

Con la riforma, l’imposta principale comprende anche quella dovuta per le denunce di cui all’articolo 19 Tur, mantenendo tuttavia l’esonero da responsabilità per i pubblici ufficiali (articolo 57, comma 2 Tur).

Cessioni di aziende: nuove regole per la determinazione dell’imposta

Il quarto comma dell’articolo 23 Tur è stato modificato per precisare che i beni aziendali sono soggetti all’aliquota specifica prevista per la loro categoria, purché nel contratto sia indicato un corrispettivo distinto per ciascun bene. La congruità della ripartizione è soggetta a verifica da parte dell’Ufficio (articolo 51 Tur). Inoltre, si conferma l’aliquota dello 0,5% per i crediti aziendali, in linea con la tassazione ordinaria delle cessioni di credito.

In materia di base imponibile, il nuovo testo dell’articolo 51 Tur specifica che le passività aziendali rilevano solo se strettamente inerenti all’azienda.

Divisioni ereditarie e imposta di registro

Un’importante novità riguarda la determinazione della base imponibile nelle divisioni ereditarie. La riforma recepisce l’orientamento della Cassazione (sentenza n. 2588/2023), stabilendo che, per individuare la massa comune, occorre considerare anche il valore dei beni donati in vita dal defunto ai coeredi soggetti all’obbligo di collazione (articoli 737 e seguenti del Codice civile). Tuttavia, tali beni restano esclusi dall’imposta di registro in sede di divisione.

Rendite vitalizie e usufrutto: nuovo criterio per il calcolo

L’articolo 46 del Tur è stato modificato per stabilizzare il saggio legale d’interesse utilizzato nel calcolo della base imponibile delle rendite vitalizie e dell’usufrutto. La riforma prevede che il tasso non possa essere inferiore al 2,5%.

Cessione di diritti edificatori

La riforma recepisce la giurisprudenza della Cassazione (sentenza n. 16080/2021) in materia di cessione di diritti edificatori (cd. cessione di cubatura). L’aliquota del 3% prevista dall’articolo 9 della Tariffa, parte prima, allegata al Tur, si applica anche ai contratti con cui si trasferiscono tali diritti. Contestualmente, l’articolo 4 del Dlgs n. 347/1990 è stato modificato per prevedere l’imposta ipotecaria in misura fissa per la trascrizione di questi atti.

Contratti preliminari: uniformazione della tassazione

Per i contratti preliminari (articolo 10 della Tariffa, parte prima, allegata al Tur), la riforma introduce due modifiche:

  1. L’aliquota dello 0,5% viene estesa in modo uniforme alle caparre e agli acconti non soggetti a IVA.
  2. L’imposta versata sulle caparre e sugli acconti non può superare quella dovuta sul contratto definitivo.

Atti giudiziari e responsabilità nel pagamento dell’imposta

In materia di atti giudiziari:

  • È stato eliminato l’obbligo di pagamento dell’imposta per chi richiede un decreto ingiuntivo.
  • Si prevede che i provvedimenti giudiziari di condanna siano registrati indipendentemente dal pagamento dell’imposta, con l’Agenzia delle Entrate che procederà successivamente all’escussione del debitore.

Ulteriori modifiche al Tur

Altre rilevanti modifiche riguardano:

  • Registrazione degli atti (articolo 11 Tur): eliminato l’obbligo di presentazione in duplice esemplare e ampliata la registrazione telematica.
  • Termini di registrazione (articolo 13 Tur): per i decreti di trasferimento e gli atti dei cancellieri, il termine di 60 giorni decorre dalla pubblicazione anziché dall’emanazione dell’atto.
  • Contratti di locazione di fondi rustici (articolo 17 Tur): obbligo di denuncia telematica secondo modalità definite dall’Agenzia delle Entrate.
  • Termini di accertamento (articolo 76 Tur): confermato il termine biennale per la notifica dell’avviso di liquidazione, con decorrenza dalla registrazione o dal pagamento dell’imposta principale.
  • Contratti di arruolamento marittimo: eliminato l’obbligo di registrazione, confermando l’esenzione da imposta di registro e bollo già prevista dal Dl n. 564/1994.

La riforma introduce quindi un quadro normativo più omogeneo, garantendo certezza ai contribuenti e razionalizzando il sistema di registrazione degli atti soggetti a imposta.

Fonte: FiscoOggi

 

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