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Distacco dei dipendenti e imponibilità Iva 2025: il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate

distacco dei dipendenti

A partire dal  2025 è entrata in vigore una nuova disciplina in materia di distacco dei dipendenti, ridefinita sulla base delle indicazioni della Corte di giustizia europea. Questa modifica incide profondamente sulla rilevanza fiscale dei rimborsi percepiti da un'azienda per il distacco del proprio personale presso un altro ente o impresa, con particolare riferimento all’applicazione dell'IVA.

Distacco dei dipendenti e imponibilità IVA: il nuovo quadro normativo

Con la risposta n. 38 del 18 febbraio 2025, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che i rimborsi corrisposti per il distacco di personale sono imponibili ai fini IVA, indipendentemente dal fatto che l'importo ricevuto corrisponda esclusivamente ai costi sostenuti dal distaccante (inclusi gli oneri contributivi e assicurativi). Questa posizione si allinea alla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE), che ha sancito la tassabilità della prestazione qualora vi sia un nesso diretto tra il distacco e il corrispettivo ricevuto.

Il contesto normativo: dall'abrogazione dell'articolo 8, comma 35, alla nuova disciplina

In passato, la normativa italiana (articolo 8, comma 35, della legge n. 67/1988) prevedeva che il distacco dei dipendenti fosse escluso dall’IVA qualora il rimborso fosse limitato al puro costo del lavoratore. Tuttavia, questa disposizione è stata ritenuta incompatibile con la direttiva IVA dall'UE (sentenza C-94/19 dell’11 marzo 2020), in quanto la direttiva comunitaria definisce le operazioni imponibili in modo più ampio.

Di conseguenza, l'Italia ha recepito questo orientamento con il Decreto Legge n. 131/2024, introducendo l’articolo 16-ter, che stabilisce che i distacchi di personale tra imprese siano soggetti a IVA, anche quando il corrispettivo è pari al solo costo del lavoratore.

Conseguenze fiscali per le imprese che applicano il distacco dei dipendenti

L’applicazione della nuova normativa avrà un impatto significativo sulla gestione fiscale del distacco dei dipendenti, con ripercussioni dirette sulla liquidità delle aziende e sulla pianificazione finanziaria. In particolare:

  • L’IVA diventa dovuta sul rimborso del costo del lavoratore, determinando un aumento del costo complessivo per il soggetto distaccatario.
  • Gli accordi di distacco stipulati o rinnovati dal 1° gennaio 2025 saranno soggetti alla nuova disciplina fiscale, a prescindere dalla presenza o meno di un markup sulla prestazione.
  • Le imprese coinvolte dovranno valutare l’impatto dell’IVA sulla gestione della forza lavoro distaccata, considerando eventuali alternative contrattuali per ridurre il carico fiscale.

Eccezioni e regime transitorio

Il nuovo regime IVA non si applica retroattivamente. Pertanto, restano esclusi dalla tassazione:

  • I distacchi avvenuti prima del 1° gennaio 2025, conformi alla normativa previgente o alla sentenza CGUE C-94/19.
  • Situazioni per le quali non sono stati effettuati accertamenti definitivi prima dell’entrata in vigore della nuova disciplina.

Conclusioni: nuove sfide per le imprese nella gestione del distacco dei dipendenti

Il distacco dei dipendenti diventa un’operazione fiscalmente più onerosa e complessa, con l’introduzione dell’IVA sui rimborsi. Le aziende dovranno rivedere le proprie strategie di gestione del personale distaccato, valutando soluzioni alternative o rinegoziando i contratti per ottimizzare l'impatto fiscale.

Per rimanere aggiornati sugli sviluppi della normativa e sulle best practices per la gestione del distacco dei dipendenti, è fondamentale monitorare le future interpretazioni dell’Agenzia delle Entrate e gli eventuali chiarimenti della giurisprudenza europea e nazionale.

Fonte: FiscoOggi

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