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Una bozza del decreto di riforma delle sanzioni tributarie, in linea con le disposizioni della delega fiscale, introduce significative modifiche nel panorama delle penalità fiscali. Tra le principali novità, spiccano le seguenti:
Ritardi nei Versamenti: La sanzione per ritardi oltre i 90 giorni dall'ordinaria scadenza sarà fissata al 25%, in sostituzione del 30% attuale. Per ritardi non superiori a 90 giorni, la sanzione sarà del 12,5%, rispetto al 15% attuale. Inoltre, si prevede un'imposta dello 0,83% per ogni giorno di ritardo fino al quindicesimo giorno.
Dichiarazioni Infedeli: Le dichiarazioni infedeli saranno soggette a una sanzione del 70%, rispetto al range attuale che va dal 90% al 180%. Questa penalità sarà calcolata sulle maggiori imposte dovute o sulla differenza del credito utilizzato, con un minimo di 150 euro.
Dichiarazioni Omesse: È stata eliminata la sanzione massima per l'omessa presentazione della dichiarazione, sostituendola con l'applicazione del 120%. Tuttavia, se la dichiarazione omessa viene presentata autonomamente prima della formale conoscenza di controlli, sarà dovuta una sanzione aumentata al triplo.
Le sanzioni sull'indebito utilizzo di crediti sono state ridotte, con il 25% per i crediti non spettanti e il 70% per quelli inesistenti, rispetto al range attuale che va dal 100% al 200%.
Fatture False: la bozza del decreto sembra risolvere i dubbi sulle sanzioni per i casi di false fatturazioni in reverse charge. Si prevede che debbano essere cancellati sia il debito sia la detrazione operata dal cessionario in tutti i casi di operazioni inesistenti, con una sanzione del 5%. In caso di mala fede del cessionario, si procederà al recupero dell'imposta non detraibile e a una sanzione del 70%.
Queste nuove disposizioni, se confermate, avranno un impatto significativo sui contribuenti, che dovranno tenerne conto nella gestione delle proprie pratiche fiscali.
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