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Nel contesto delle operazioni di scissione societaria, un aspetto cruciale riguarda la suddivisione dei crediti d’imposta tra le società coinvolte. Recentemente, una società quotata all’Euronext Growth ha affrontato questa questione nel corso della propria scissione, mirando a separare il core business dal settore immobiliare trasferito alla società beneficiaria.
Uno dei nodi cruciali riguardava la gestione dei crediti d’imposta, tra cui quelli derivanti da attività di ricerca e sviluppo, investimenti pubblicitari, sanificazione e non energivori. La società scissa ha sostenuto che tali crediti non dovrebbero essere considerati come posizioni soggettive da assegnare automaticamente secondo le disposizioni fiscali vigenti. Invece, ha argomentato che potrebbero rimanere sotto la sua giurisdizione, secondo la volontà delle parti coinvolte.
Questa posizione ha trovato conferma in una risposta recente dell'Agenzia delle Entrate, che ha ribadito la possibilità di lasciare i crediti d’imposta alla società scissa. Tale decisione si basa su una interpretazione approfondita delle normative fiscali pertinenti, inclusa la Risoluzione 91/E/02.
Particolarmente rilevante è stato l'analisi del credito d'imposta relativo alla ricerca e sviluppo, il quale è stato considerato non trasferibile tranne che in casi di operazioni straordinarie, come la scissione stessa. Questa distinzione è stata fatta in virtù del fatto che tale credito gode di una disciplina autonoma rispetto alla determinazione del reddito d'impresa, rendendolo eleggibile per la ripartizione secondo la volontà delle parti coinvolte nella scissione.
Allo stesso modo, crediti d’imposta relativi a società benefit, investimenti pubblicitari, sanificazione e non energivori sono stati inclusi nel permesso di rimanere sotto la giurisdizione della società scissa, poiché non costituiscono posizioni soggettive vincolate automaticamente dalla normativa fiscale.
In conclusione, l'approvazione dell'Agenzia delle Entrate conferma la possibilità per le società coinvolte in operazioni di scissione di decidere autonomamente la ripartizione dei crediti d’imposta, in linea con le disposizioni fiscali pertinenti e secondo la volontà delle parti interessate. Tale flessibilità offre alle imprese una maggiore libertà nell'ottimizzazione delle proprie risorse e nell'implementazione delle strategie aziendali.
Leggi la circolare di Assoholding sulla scissione mediante scorporo
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