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La Legge di Bilancio 2025, entrata in vigore il 1° gennaio, introduce alcune novità fiscali che mirano a stimolare l'economia e supportare le imprese. Di seguito, si evidenziano le principali novità di interesse per imprenditori e professionisti.
Per il 2025, la soglia di reddito da lavoro dipendente e assimilati per accedere al regime forfetario è incrementata a 35.000 euro, rispetto ai precedenti 30.000 euro. Questa modifica offre maggiore flessibilità agli imprenditori individuali e ai lavoratori autonomi, consentendo loro di beneficiare di questo regime agevolato anche con un reddito da lavoro dipendente più elevato.
L'aliquota IRES è ridotta dal 24% al 20% per le società che rispettano specifiche condizioni, tra cui:
Queste misure sono progettate per incentivare la reinvestimento degli utili e la creazione di posti di lavoro.
Le imprese possono beneficiare di una super-deduzione del 20% sui costi del personale di nuova assunzione a tempo indeterminato, applicabile nei quattro periodi d'imposta successivi al 31/12/2023. Questa misura è rivolta a chi ha operato nel periodo d'imposta precedente per almeno un anno.
La deducibilità fiscale dei costi legati ai piani di stock option avviene al momento dell'assegnazione degli strumenti finanziari, allineando così il momento della deduzione con l'insorgere dell'imponibile IRPEF per i beneficiari.
Le agevolazioni per l'assegnazione o cessione ai soci di beni immobili non strumentali sono riproposte, con una tassazione delle plusvalenze fissata all'8% (10,5% per le società di comodo). È prevista anche una riduzione delle aliquote dell'imposta di registro proporzionale.
Gli imprenditori individuali possono trasferire immobili strumentali dalla sfera imprenditoriale a quella personale con un'imposizione ridotta all'8%, utilizzando il valore catastale per la determinazione della plusvalenza.
Le imprese devono effettuare pagamenti tracciabili per le spese di trasferta dei dipendenti e dei professionisti, affinché tali spese non concorrano a formare il reddito imponibile. Questo obbligo si estende anche alle spese di rappresentanza e omaggi.
Viene eliminato il credito d'imposta sui beni immateriali 4.0 per il 2025, mentre resta valido quello per i beni materiali, con un limite complessivo di spesa fissato a 2.200 milioni di euro.
Le piccole e medie imprese che iniziano una procedura di ammissione alla quotazione possono beneficiare di un credito d'imposta fino a 500.000 euro, pari al 50% dei costi sostenuti fino al 31 dicembre 2027.
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