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"L'annuncio di Donald Trump sull'uscita degli Stati Uniti dalla Global Minimum Tax (GMT), già adottata dai 27 Paesi dell'Unione Europea, non rappresenta una vera novità per gli USA. Storicamente le amministrazioni americane hanno privilegiato la competitività fiscale delle proprie imprese a livello globale, introducendo un'imposta minima solo per il territorio nazionale. L'Europa dovrebbe concentrarsi sulla necessità di un coordinamento efficace tra i Paesi europei" ha spiegato il Presidente di Assoholding, Gaetano de Vito. "L'obiettivo è garantire che l'aliquota minima del 15% venga applicata uniformemente in tutta l'UE, evitando la creazione di nuovi paradisi fiscali e lasciando spazio a incentivi mirati, in particolare per ricerca e sviluppo. La convergenza europea sulla GMT potrebbe anche contribuire a ridurre gli elevati costi di compliance che gravano sulle multinazionali. In questo contesto, la cooperazione tra governi, l'azione dei Punti di Contatto, il ruolo dell'OCSE e della Commissione Europea saranno determinanti per rafforzare la posizione dell'Europa nei confronti degli Stati Uniti, specialmente in relazione alla minaccia di nuovi dazi"
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