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Assoholding: sull’abuso fiscale Italia avanti

Gaetano De Vito* (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 05 feb - La definizione europea di abuso del diritto nelle pratiche fiscalmente elusive richiama le sole valide ragioni economiche. Per questo e' sicuramente sono meno sofisticata di quella nostrana e un passo indietro potrebbe essere dietro l'angolo. Fortunatamente l'obbligo in capo a ciascun Stato membro dell'Ue di adottare una clausola antiabuso per il contrasto all'elusione fiscale internazionale, contenuto nell'articolo 6 della direttiva ATAD appena recepita con il Dlgs 142/2018, e' stato raffinatamente risolto dal nostro legislatore nel senso di non toccare nulla e considerare l'articolo 10 bis dello Statuto del contribuente, recante la disciplina dell'abuso del diritto nazionale, conforme rispetto a quanto richiesto dagli organi comunitari

Cio' avuto riguardo che la nostra norma antielusiva esclude dall'abuso non solo le operazioni con valide ragioni economiche tout court ma tutte quelle supportate da valide ragioni 'extrafiscali non marginali', anche di ordine organizzativo o gestionale, che rispondono a finalita' di miglioramento strutturale o funzionale dell'impresa o dell'attivita' professionale del contribuente. Tra queste, forse la piu' importante, riguarda tutte le ristrutturazioni societarie poste a servizio del trasferimento generazionale dell'azienda familiare come ad esempio le scissioni non proporzionali e quelle asimmetriche. Tuttavia proprio per fugare ogni dubbio circa possibili involuzioni a livello europeo di questi delicati aspetti il ruolo maieutico svolto dai professionisti nella dimostrazione delle valide ragioni extra fiscali assumera' sempre piu' rilevanza

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